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E i cipressi dal quieto filare

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E' un mattino di calma e ricordi
nella bruma che s'alza dal viale.
La campana che intona gli accordi
la dolcezza del sole autunnale.

E i cipressi dal quieto filare
attendono i passi
di chi torna presso i suoi cari
un saluto e una preghiera a lasciare.

E' un mattino di nostalgia e rintocchi,
la rugiada resta in pianto ancestrale.
Da una foto un sorriso struggente
la tristezza dei miei occhi viene a consolare.

Un mattino tu sai come tanti
di rimpianto, amarezza e vuoto abissale.
Da una lapide il silenzio commosso d'un fiore
riporta radioso alla mente
il volto perduto dell'amore.

A mio padre.




 Lorenzo Tosco - 23/10/2018 11:15:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Tosco » ]

Davvero poesia di alto lignaggio sentimentale, la quale ti accompaggna in un malinconico cammino di memorie, nella sua totale acquiescenza che questo è il destino della vita ed occorre accettarlo con dolore ma con quiete e serenità, con la triste dolcezza del ricordo.

 Franca Colozzo - 21/10/2018 23:29:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Bella e struggente questa tua poesia mi rammenta, portandomi indietro nel tempo, immagini simili. I cipressi, il lungo viale ed il vuoto che ti attanaglia lo stomaco come in una morsa. Non basta il pianto di chi soffre, non basta tanto dolore, né una foto a ricordare il volto della persona cara scomparsa. La dipartita di un genitore è un pozzo senza fondo in cui sembra di precipitare.
Un saluto affettuoso. Buona notte.


P.S.: https://www.larecherche.it/public/testi/Poesia/upload_pdf_doc_txt/bastet_1_20170430151932_A%20mio%20padre.pdf

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